L’Amore è Perfetto perché Imperfetto: e chi si accontenta, muore!

Qualche giorno fa una mia amica, che lavora in un’agenzia immobiliare scrisse questo post su Facebook:

Da piccoli ci hanno raccontato che la felicità è una casa e la famiglia.
Attualità: Di sabato, vedo passeggiare davanti alla mia vetrina solo coppie alla ricerca della loro casa, almeno due camere, che deve arrivare il bambino prima o poi, dice LEI, mentre LUI mi lancia uno sguardo disperato.
Chissà allora se la felicità è proprio quella che ci hanno raccontato da piccoli?

E io le promisi parole e pensieri. E queste parole e pensieri, eccole qua.

Da piccoli ci hanno raccontato un sacco di stronzate, soprattutto a noi femmine.  Invece di insegnarci l’ Amore, I Grandi, ci chiedevano del fidanzatino già a sei anni e non hanno smesso neppure adesso, a ventotto compiuti. Ed è stato inutile aver spiegato mille volte la storia che si sta bene anche da sole, che a volte si è più soli in coppia, se si è sorretti da obblighi inutili e convenevoli. Loro continuano ancora a non capire e ti guardano increduli per poi sentenziare: ” forse sei tu che non ti accontenti, forse sei Tu che non vai”. E No: non mi accontento e neanche vado. Non mi accontento di sguardi disperati e un po’ stufi, di persone che restano per dovere morale, e No, “non vado” se andare vuol dire questo, accettare di non vedere la realtà e fermarsi ad un io & te più falso di una Vuitton cinese .
Per  un po’ di tempo ci credi pure alla storiella che se non mangi “pane, amore e centro commerciale” sei fuori dal mondo, che forse non vai tu, che ci credi sempre troppo o non ci credi mai abbastanza all’amore. Ma poi alla fine sono Loro che non vanno.
Chi Sono Loro? Loro,  sono quelle donne o quasi donne che invece di rendersi conto che la stanchezza, lo stress e la noia di tutto dei  cari fidanzati cela cassonetti colmi  di corna, si autoconvincono che “sai,  stiamo attraversando un momento difficile”. E come lo superano? Bendandosi gli occhi ancora di più e facendo progetti con i loro Senzapalle, come una convivenza che sembra più una reclusione volontaria, o perché no, con un bambino, tanto per colmare quel  vuoto cosmico. Risultato? La disperazione!

Una donna la disperazione la colma di isteria e di manie e di amori folli irrealizzabili. Un uomo Senzapalle con le corna o con la voglia di cornificare, anche se poi ammette che..” Io le voglio bene, ci conosciamo da tanto..” Queste donne o quasi donne, capita che si vendono l’anima per un bel ristorante, per una bella vacanza o per non essere sole, per appartenere a quel clan di capricciose isteriche che sodomizzano la mente dei propri fidanzati, che magari prima erano anche dei soggetti capaci di formulare un pensiero di senso compiuto.

E Loro, sono anche  quegli uomini, i Senzapalle, che pur di conformarsi al circolo degli amici ” sposati, conviventi e con pargoli al seguito..” , quando comprendono che la fase “pischello dentro” è deceduta dopo la quinta volta che una diciottenne li ha chiamati ” Signore”, accettano la malcapitata che si ritrovano accanto, brava, accogliente e poco sveglia,  fiduciosi che un giorno si affezioneranno così tanto da ritenersi innamorati.
Fatevi un cane, è amore puro e neanche controlla gli accessi su Whatsapp. Poi la malcapitata ode nella notte uno strano ticchettio, magari le sue sorelle, le sue amiche, non fanno altro che figliare e così, chiede: un figlio, una casa, un matrimonio. E voi, Senzapalle,  pensate: ” cazzo…” e rimpiangete il calcetto, le birrette, le giovani che dànno e che ti fanno respirare la loro libertà. Sei incastrato, fottuto…”questa la conosce pure mia madre, e le piace…..” Così cedete, Senzapalle, cedete ad un compromesso e lo portate avanti, e non siete in grado di uscirne, perché un cambiamento, non ci riuscite proprio a sostenerlo. Diventa preferibile la disperazione silente, che gli altri leggono nel  volto senza neppure che voi ve ne accorgiate, proprio come nel caso raccontato dalla mia amica.

Ma allora, tra un mondo di sordidi soggetti il cui fine ultimo è credere di essere meno soli in due, vivendo infelici e accontentati e un mondo di credenze fasulle tramandate, intrise nelle nostre ossa, dove sta il giusto? Dove c’è, se c’è, l’equilibrio, quella linea di confine che definisce lo stare bene, dal ” tirare avanti” ? La sfiducia sentimentale è un dramma che affligge chi si trova nella linea di confine, quando lo sfinimento vince sulla credenza. Ma è troppo facile essere cinici. Ci vuole di più.
Io direi che si può Ri-partire da qui:
Provate a scegliere, non l’elemosina di un sentimento però, scegliete chi vi sceglie, anche per un’ora, anche per un giorno, anche per un domani. Scegliete voi stessi poi, con coraggio. Che a volte vuol dire stare fermi, scendere nelle viscere di voi stessi e sguazzare nei vostri dilemmi, altre lottare contro le vostre reticenze, il vostro orgoglio di merda,  altre con il vostro cuore. Poi, Fate pace con Voi.
Vi sentite ancora esclusi dal gioco dell’amore? Badate che avere a che fare con l’amore, innamorarsi, condividere con l’altro/a non è uno status sociale del quale far parte o meno. Se la pensate così, iscrivetevi ad un bel club, è più utile. 
Non negate i vostri pensieri, belle o brutte le cose vanno dette tutte e non oscuratevi dietro al rancore, che vi rovina l’anima e il fegato. Agite. Quando le parole non sono sufficienti, portate fatti. Dimostrate le vostre Vere intenzioni. Stupitevi di stupire. E’ una prova da affrontare giorno per giorno l’amore, che può essere vittoriosa o no.
Perderete? Oh si, ma intanto avrete imparato qualcosa.
L’Amore è scegliere tutto, anche i difetti dell’altro, odiosi inconcepibili e discutibili, chiedere scusa e rimediare. Capire che l’abitudine, non sempre è noia, baratro. Può essere conferma e presenza. Può essere promessa ed impegno.

La mia insegnante di inglese, qualche settimana fa, mi ha dato la risposta più illuminante a riguardo: ” non posso considerare il mio fidanzato tra le cose più importanti della mia vita, non perché non lo ami profondamente, ma perché non posso quantificare il mio per sempre. Per me il per sempre è adesso, sono tutti i giorni che viviamo io e lui insieme, senza necessità di confini.”
Lo dicevo io che ” il per sempre diventa per sempre ogni minuto, ogni ora, ogni domani..”

Dietro ai muri dei nostri pensieri inutili, dietro a quelle persone che si convincono e che si lasciano convincere, dietro ogni persona sbagliata, ce ne sarà una altrettanto giusta, da qualche parte, prima o poi.
E nel frattempo, non smettere di crederci ad un amore PERFETTO Perché IMPERFETTO, fa Bene al cuore, fidatevi!

2 pensieri su “L’Amore è Perfetto perché Imperfetto: e chi si accontenta, muore!

  1. Concordo sul mai accontentarsi e sul coraggio di aspettare il vero amore, sul coraggio di non farsi venire l’ansia dall’orologio biologico…Solo una cosa.Il prossimo passo avanti ( che io personalmente non ho fatto perché nel frattempo mi sono innamorata e sposata. Figli ….senza fretta…in barba al ticchettio…😊) sarebbe essere meno acida e godersi la vita senza confronti con quella altrui. Se si vuole e si riesce ad aspettare si aspetta.Punto. Io non ci sono mai riuscita a non farmi paturnie perché sono sempre stata giudicata e criticata per le mie scelte dalle coppie e reagivo con uno spirito di rivalsa…Avrei voluto e dovuto,oltre ad aspettare con pazienza e migliorarmi per ottenere il tipo di uomo che volevo,essere piú serena.Invece ero acida ed in perenne lotta interiore con il mondo delle coppie. E cosí vincevano comunque loro…Ora che sono in coppia non cado in nessuno dei loro errori.Non annoio e non umilio i single e piuttosto che uscire in gruppo e sbaciucchiare tutta la sera mio marito ( cosa che molti fanno anche intorno ai trenta) se ho voglia di coccole resto a casa….Ma anche in questo provo un compiacemento interiore perché mi sento meglio delle coppie che mi stressavano un tempo.A breve li aspetto al varco a chiedermi dei bimbi. Bisognerebbe imparare a fregarsene davvero del comune sentire e non usare la nostra giusta ribellione come una bandiera .Noi liberi spiriti saremo liberi davvero quando non guarderemo neanche piu gli altri…

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    • Prima di tutto grazie, per aver lasciato questo commento ed esserti soffermata a rifletterci su così profondamente. Devo darti ragione, questo post/riflessione è nato proprio dall’esasperazione mia e di altre persone a me molto care e l’esasperazione, mi rende, come hai notato, acida e polemica. Per quel che mi riguarda tutto quel pressappochismo che ho vissuto ed osservato, mi ha aiutata a capire quello vhe voglio, veramente. E non importa se ancora non c’è, (io ridendo dico sempre che l’uomo della mia vita mi sta cercando, ma nel frattempo s’ è perso ;)….. e se commettero’ altri mille errori….. concordo con te: la rabbia e quel malessere di base che ti colpisce, di fronte all’esercito delle coppie infelici, è una loro vittoria, ed una nostra sconfitta! Un abbraccio 🙂 🙂

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